Che poi, più o meno, dovrebbe essere il mio più antico ricordo databile con certezza: avevo due anni e tre quarti, stavo delle ore ad aspettare in ospedale perché doveva nascere, o era appena nata, mia sorella. Faceva caldo e mi annoiavo, e mio padre, per distrarmi, mi disse: “Tu aspettami qui, che vado a prendere i bruttimabuoni, torno subito” (spiego per i fuori regione: trattasi di dolcetti alle mandorle). In quella passa mia zia Cicci e, vedendomi lì soletto, chiede di mio padre. “È andato a prendere…“, e subito mi blocco, perché non mi viene la parola bruttimabuoni, sentita per la prima volta pochi minuti prima. “È andato a prendere una cosa da mangiare, ma non mi ricordo come si chiama“, spiego allora tutto preciso. E la zia: “Una cosa da mangiare? il pollo?“. Ricordo perfettamente che la fissai con gli occhi sbarrati, perché non volevo credere a ciò che avevo udito. Il pollo? come il pollo? secondo te posso aver dimenticato come si chiama il pollo? davvero hai potuto pensare una stronzata del genere?
Fu un lampo, che mi cambiò per sempre. Capii in un istante che anche un grande, un adulto, può essere uno stupido. Smisi di credere nei grandi, e a ruota in molte altre cose. Mi feci cinico ed arrogante. Avrei passato il resto della mia vita ad imparare a perdonare gli stupidi, non sempre riuscendoci.
Ed insomma, quel giorno d’estate Ruphus (di anni due e mesi nove) stende al tappeto il resto del mondo, malamente rappresentato dalla vecchia zia. Comprensibile il decollo verticale della sua autostima, ed il gonfiarsi a dismisura del suo ego, pari solo al disprezzo immenso che ha poi sempre provato per chi diceva “perché sì“. O per quegli altri, quelli del “l’ha detto la maestra“, e quelli del “l’ha detto il telegiornale“.
I bruttimabuoni, come succede con molti prodotti tipici (specie alimentari), ciascuno pensa che sono originari della propria terra. In Toscana, dove hanno più d’un problema con la lingua italiana, li chiamano “bruttiboni” e credono che siano originari di Prato.
26 aprile 2010 at 21:27
e se la zia non avesse assolutamente voluto mettere in discussione la tua autorità semplicemente perchè non poteva immaginare che si trovasse di fronte a un bambino prodigio (un pensiero talmente profondo e filosifico è plausibilmente riconoscibile solo ad un prodigio o a una sua reincarnazione..)
Non hai mai pensato a questo? Hai fatto di una convinzione solo tua un castello tra le nuvole quando potevi semplicemente Capire tua zia, Capire che il suo modo nei tuoi confronti era sensato e che voleva fare solo la zia. non voleva giudicare e tantomeno voleva essere giudicata. E tu ne hai fatto una crudele metafora inutile. Considera.
Considera l’essere cinici, l’essere gonfi di sè, l’avere un’autostima smisurata (ma di che?!). Persone così ce ne sono tante, tutte convinte di essere il centro del mondo, convinte che l’altro sia solo uno stupido e che è inutile ascoltarlo. E questa e la cosa PIU SBAGLIATA. Tu dai dello stupido a tutti, ma chi sei?! E se pensi ancora adesso di essere il centro del mondo, e se pensi ancora che l’altro sia inutile ascoltarlo e se pensi che gli altri siano solo degli stupidi e se pensi che l’unica persona che ha ragione sei solo tu allora a mio avviso hai ancora due anni e nove mesi amico mio. e li avrai finchè non la smetterai di pensare di essere il centro del mondo. C’è spazio per tutti, non ti sembra?.. non c’è bisogno di altri galli che si gonfiano il petto sempre di piu per soffocare lo spazio ad altri.
Considera questa la base della civiltà. Perchè questo è il mondo che creano le persone senza scrupoli,che considerano stupidi tutti all’infuori di se stessi, capaci di colpevolizzare senza prima aver ascoltato.
Perchè questo è il mondo delle civiltà peggiore, arricchitasi senza rispetto delle altre civiltà perchè non le ascoltano, perchè le ritengono inferiori e stupide, perchè sono cresciute con egoismo e su questo allargano i propri orizzonti, senza mantenere accordi presi, senza adempiere obblighi che gli spettano.
se sei davvero così meriti solo questo tipo di società perchè ti rappresenta. avrai tutti i suoi privilegi ma avrai anche tutti i suoi difetti e in primis quello di essere vuoto perchè esistere facendolo solo sulle spalle di altri ti rende vuoto.
Considera l’ascolto dell’altro. Vedere con gli occhi dell’altro penso ti faccia capire di più che chiudere gli occhi e concentrarsi solo su se stessi. Apri gli occhi e guarda tutta la gente che hai intorno e rispettala se loro lo fanno con te, ascoltala e sarai ascoltato.
Sinceramente credo nel pensiero. Perchè il pensiero può essere collettivo e personale e non ci sarà nessuno mai capace di rubartelo, di distruggertelo. E questo è tuo. Di bello c’è che, al contrario di quello collettivo, quello individuale tu lo puoi cambiare quando ti accorgi che non va. Prendila solo come una cosa oggettiva. non come un suggerimento se non credi nell’ascolto o se credi che l’altro sia inutle ascoltarlo.
Posso giudicare tutto ma non il perdono perchè quello a volte non si smette mai di non dare, se il torto è troppo grande.
Il messaggio è che a mio avviso non è giusto non ascoltare l’altro.
il rancore genera solo altro rancore. Come la convinzione muove solo verso un’unica direzione.
Anch’io dico “perchè si” anch’io dico “l’ha detto chi ne sa di più”. anch’io dico “l’ha detto il tg”. ma COME TUTTI poi ho giudizio proprio.
se non accetti il mio giudizio io e te non saremo MAI amici. MAI.
29 aprile 2010 at 13:08
E se il buon signor B. avesse deciso di portarti proprio del pollo? Forse avresti pensato che i grandi sono telepatici. Certo, nei mesi successivi, la tua spietata osservazione del mondo e delle persone avrebbe confutato l’ipotesi telepatia, ma intanto il tuo inconscio sarebbe stato fulminato – in tenerissima età – da una visione di possibili transmigrazioni di pensieri. E avremmo un Ruphus forse altrettanto cinico ma più misticheggiante.
Io a due anni e nove mesi stavo a Bressanone e lì andavano i Bretzel. Una mia zia stava a Merano, e quando la incontravo si comportava un po’ come la tua zia Cicci. Ho avuto anch’io una sorella in quegli anni lì (non è che voglio copiarti in tutto e per tutto, è proprio vero). Ma condividiamo solo il papà e non la mamma, e quindi c’è stato qualche problemino di relazioni sociali, per cui non era troppo il caso di complicare ulteriormente le cose in famiglia facendo gli arroganti. Di qui il lmelk accomodante che conosci.
29 aprile 2010 at 19:07
accomodante?
29 aprile 2010 at 20:22
Accomodante, accomodante.
30 aprile 2010 at 09:31
se lo dici tu…
9 Maggio 2010 at 08:52
E quelli che rispondono “: perchè no”?!
grrrrrrrrrrrrrrrr
li odiavo!!!!
5 agosto 2010 at 16:53
la tua zia cicci era proprio scema.
era toscana?
15 agosto 2010 at 12:19
né scema né toscana.